Cumulo contributivo gratuito: ecco le istruzioni

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha comunicato alla Direzione Generale dell’INPS il nulla osta allo schema di circolare  predisposto per  rendere operativo  il cumulo gratuito dei periodi assicurativi non coincidenti, ovvero dei contributi previdenziali versati alle casse di previdenza dei professionisti, previsto dalla Legge di Stabilità 2017 . La circolare è stata infatti pubblicata ieri pomeriggio,  12 ottobre 2017 .
La norma era   rimasta finora inattuata per quanto riguarda i liberi professionisti  a causa dei diversi requisiti anagrafici  previsti dalle Casse  previdenziali professionali, che rendevano difficile l’allineamento con quelli  applicati dall’Inps per la generalità dei lavoratori.

Le casse private  sono indipendenti e prevedono requisiti anagrafici e metodi di calcolo  differenziati. Inoltre  non sono sempre in grado di erogare gli assegni pensionistici in anticipo  anche per i vincoli di bilancio volti a garantire la sostenibilità finanziaria dei conti fino ai 30 anni  successivi .

Le anticipazioni sulla circolare  rivelano che l’Inps intende utilizzare una soluzione pro-rata: il cumulo  vale come requisito per il diritto alla pensione, ma l’assegno pensionistico  sarà corrisposto dall’INPS   al momento della pensione anticipata solo per  l’importo di sua competenza, mentre quello correlato ai contributi versati alla cassa professionale  arriverà al raggiungimento degli specifici  requisiti di ogni Cassa .

Cumulo contributivo gratuito come funziona?

A seguito della  legge di bilancio 2017 il cumulo gratuito  (già previsto  dal 2012) vale per tutti i lavoratori compresi i professionisti :

  • sia per  la pensione di vecchiaia (nel 2018 si raggiunge a 66 e 7 mesi per tutti con almeno 20 anni di contributi
  •  che per la pensione anticipata (con 42 anni e 10 mesi di contributi agli uomini e 41 anni e 10 mesi alle donne, indipendentemente dall’età ).
  • Non è piu necessario il requisito di almeno 20 anni di contributi in una delle gestioni da sommare.
  • Sono interessate tutte le gestioni Inps (lavoratori dipendenti, autonomi, gestione separata), ex Inpdap (lavoratori pubblici) e  casse di previdenza dei liberi professionisti.
  • tutta la contribuzione è valida ai fini del calcolo dell’importo dell’assegno
  • La richiesta di pensione con  cumulo  contributivo deve essere fatta all’ultima  gestione previdenziale a cui si è  o si è stati  iscritti. L’ente coinvolgerà le altre gestioni interessate  che  comunicheranno gli importi di pensione di loro competenza e il pensionato riceverà direttamente dall’INPS un solo assegno omnicomprensivo.
  • L’importo della pensione è  pari alla somma delle varie quote, calcolate proporzionalmente con il metodo di ciascuna cassa. (Calcolo pro-quota)

Esistono anche altri due strumenti che consentono di sommare i contributi versati in  gestioni diverse: la ricongiunzione e la totalizzazione.

La ricongiunzione comporta il pagamento di un onere calcolato   sulla  differenza tra la  pensione calcolata con i soli contributi  nella gestione “finale”  e quella calcolata con i  contributi delle altre, moltiplicato per il coefficiente di riserva matematica. Tale coefficente  è fissato da un decreto ministeriale.. Da tale importo va detratto il 50%  , il restante 50% è a carico del contribuente.
La totalizzazione invece è gratuita, ma di norma prevede il calcolo della pensione con il sistema contributivo.  Risulta poco vantaggiosa per chi ha versato in contributi anche prima del 1996 e quindi potrebbe beneficiare del sistema di calcolo retributivo o di quello misto per i periodi lavorati prima di tale data.