Con la nuova disposizione recata dall’art. 11, comma 2, del DL 201/2011, invece, all’Anagrafe tributaria verranno trasmesse periodicamente le informazioni relative alle movimentazioni dei rapporti finanziari, che, in base a quanto previsto dal successivo comma 4, potranno essere utilizzate dall’Amministrazione finanziaria oltre che per quanto previsto all’art. 7, comma 11, del DPR 605/1973 (indagini finanziarie e procedure di riscossione), anche per l’individuazione dei contribuenti a maggior rischio di evasione da sottoporre a controllo.
Insomma, l’Agenzia delle Entrate avrà a disposizione il dettaglio dalle movimentazioni finanziarie di tutti i contribuenti italiani, il cui esame consentirà di individuare quelli da sottoporre prioritariamente ad accertamento, attesa l’esistenza di eventuali anomalie emergenti dalle movimentazioni finanziarie considerate. Una misura, quindi, tanto invasiva della privacy dei contribuenti quanto – sembrerebbe – incisiva ai fini dei futuri controlli.